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Questionario di Proust
di Claudio carabelli

SGUARDI ROMANZATI

Claudio Carabelli, in libreria a novembre 2023

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Ripercorrere i ricordi non significa riprovare l'emozione di quei momenti: più lontani nel tempo sono i ricordi, più si rivelano poco nitidi. Non necessariamente è un male. Questa sfocatura consente di cogliere qualche aspetto più razionale, sfuggito allora, forse perché nascosto da quell'emozione.

A. M. Moretti

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Recensioni

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Per quanto riguarda il tuo libro: sono ripartita nella lettura, dall’inizio, perché penso sia molto più ricco di significato di quanto possa sembrare. I tuoi sono libri di "nicchia” , come tali possono rispondere a esigenze particolari da parte dei lettori. Ti avevo scritto che mi ero commossa, ho capito che il motivo non era il finale tragico del mancato incontro con il tuo amico, ma il senso permanente della "Rinuncia”, come scelta, non rassegnazione, ma come visione pessimistica della vita. 

La tua scrittura che racchiude vissuti, condivisioni, relazioni, un’intera vita, è sorprendente, ti fa cogliere i sottintesi, la verità delle emozioni di chi scrive, il suo essere ancorato alla bellezza dell’amicizia, dell’amore, della musica, del mare e della poesia.

Rosi Giovannelli

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... riferisci a Claudio che ho appena terminato la lettura del suo libro che ho apprezzato  perché interessante e " molto profondo".

Fagli tanti complimenti! Per ora viene riposto nella mia camera  tra  le Novelle di Maupassant e i Canti di Leopardi,  ma sicuramente lo rileggerò  in futuro...

Lidia Gida

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Posso dirti che mi è piaciuto moltissimo leggere i tuoi pensieri e le tue osservazioni: il tutto scritto in modo "stringato" ma non ermetico e per questa ragione coinvolgente a livello emotivo.

Congratulazioni ancora perché non è facile scrivere e soprattutto scrivere come hai fatto tu.

Spero che vada avanti la produzione. Tienimi informata, per favore.

Marica Salina

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 ...racconti ricchi di vita, vita nelle sue diverse sfaccettature, a volte difficile da vivere perchè fatta di incomprensioni, sbagli, paure, che portano spesso alla ricerca di risposte da persone che hanno lasciato un segno quando le abbiamo incontrate. E il viaggio... che deve comunque terminare.
Rimarrà impressa l'immagine di Aurora...

A.M. Moretti


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I meli a Son Pauses

Claudio Carabelli, in libreria a ottobre 2022

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La Grande Guerra e una piccola, ma dinamica, realtà locale fanno da sfondo alla storia del giovane Angelo che si confronta con i doveri del soldato, la fabbrica, le idee socialiste e, soprattutto, l'amore.

La vicenda si sviluppa tra i luoghi della guerra e il paesaggio lacustre, sconfinando oltralpe. 

Diverse persone sono rappresentate nella loro quotidianità, con un'alternanza di narrazione e dialoghi che invitano alla riflessione, fino a giungere a un inatteso epilogo.

A. M. Moretti

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Recensioni

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Romanzo coinvolgente, seppur breve.

Conoscere i luoghi ha permesso ancor di più di seguire la narrazione.

Il finale non me lo aspettavo: sorprendente!

Elena Ielpo

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Un romanzo storico intenso, duro e commovente che mescola realtà storica e finzione narrativa.

I meli a Son Pauses ti prende e conduce dentro la trama con armonia e coinvolgimento.

Bastano poche righe per accorgersi dello studio e della conoscenza che l’autore ha compiuto e inserito nel suo romanzo.

Un’opera che mescola storia, filosofia e una parte unica, nata dalla creatività personale, che viene consegnata al lettore in modo comprensibile e profondo.

In alcuni capitoli una favola!

La parte del bacio muto di Irma ed Angelo per una romantica come me è stata magica… da rimanere senza fiato!

I personaggi sono strutturati con cura, profondi, persone semplici ma di animo nobile; proprio loro offrono i pregi e i difetti, la cattiveria e la bontà, la tristezza e la speranza, la grandezza che può rivelarsi nell’orrore e nella delicatezza.

E poi l’Amore con la A maiuscola. 

Non mancano momenti di commozione ma non c’è mai da parte di chi scrive la volontà di indulgere in scene cruente, ma anzi dona dignità ad ogni azione per informare e appassionare alla lettura procedendo con un ritmo in cui le parole scorrono magicamente.

Chissà se l’autore ha già scelto, come il suo Angelo, di far tornare l’uomo con lo zaino sulle spalle, in quella distesa carica di meli… I MELI DI SON PAUSES.

Laura Ida Gabino

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Ho terminato il tuo libro e rinnovo i miei complimenti e la mia ammirazione, per la ricostruzione storica curatissima delle umili e luminose vite dei personaggi, per la rifinitura delle loro emozioni in accordo con le turbolenze epocali che stanno vivendo. E poi lo stile essenziale che però sa indagare, narrare...Si percepisce che c'è molto di più di un affresco corale storico, che racconti qualcosa che ti appartiene. Io percepisco il finale nella sua tristezza, ma neppure un capolavoro come Il grande Gatsby ha un lieto fine, no?

Martina Volpato

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Buongiorno prof, sono a scriverle le mie modeste impressioni dopo la coinvolgente lettura del suo libro.

L'ho trovato stupendo, scorrevole e drammaticamente coinvolgente; drammaticamente perché quel contesto storico non può non essere definito drammatico e struggente.                      
L'ho trovato realistico, ma così reale da farmi credere di sentire gli idrovolanti sorvolare sul tetto di casa mia, così reale da farmi credere di aver visto, nelle mie passeggiate, Irma, Angelo, Pietro e il povero Giulio uscire da Villa Incasale.

Un libro da leggere tutto d'un fiato, anzi da leggere trattenendo il fiato solo all'idea di quelle povere persone vissute in quegli anni così difficili!  
Grazie prof per non avermi deluso neanche questa volta, come non mi ha deluso quando ero una ragazzina delle Medie, un adolescente nell'età peggiore, che si aspetta tanto dall'adulto che ha di fronte e quel tanto lei me lo ha dato!        
Grazie per il prof che è stato e per l'uomo e scrittore che è ... 
Attendo impaziente un'altra sua produzione, da leggere tutta d'un fiato. 
Sara De Marchi

 

Questo romanzo, ambientato durante la prima guerra mondiale, ricorda i racconti fatti dai nostri nonni/padri a noi bambini.
Si assiste alla narrazione di un parallelismo tra le descrizioni delle condizioni degli uomini al fronte e quelle della vita contadina dei piccoli centri di provincia.                  
Il linguaggio usato è fluido e semplice, per cui la lettura risulta molto gradevole e interessante.     
Il finale ha una nota malinconica ma rispecchia la realtà dell'epoca, realtà nelle quale, a volte, le scelte di ognuno erano dettate dalle condizioni precarie e dalla mancanza di mezzi per poter affrontare talune situazioni. Vorrei soffermarmi per ultimo sulla figura di Irma.      
Le sue scelte possono sembrare molto lontane dalla visione che oggi noi donne perseguiamo quando si affrontano situazioni come quelle descritte nel romanzo, ma dobbiamo riconoscerle un bel carattere e una grande determinazione che la contraddistinguono nell’agire quotidiano, nonostante le notevoli difficoltà di quegli anni.

Patrizia Lanfranchini

 

Ciao Claudio,      
finalmente sono riuscita a fare spazio tra i miei doveri quotidiani e dedicarmi alla lettura della tua opera.
Mi è piaciuta. Trovo che sia una via di mezzo tra un racconto lungo e un romanzo in cui la Storia, nazionale e locale, ben si intreccia con le storie personali.      
Una narrazione deve emozionare e il tuo libro ci riesce con i dialoghi sconsolati dei due amici soldati e prigionieri, con la salita alla Rocca di Irma e Angelo, con la visione del cervo (tributo a “Il cacciatore”?), con la distesa dei meli in fiore.
Leggendo i commenti che mi hai inviato, mi trovo d’accordo con Elena: sarebbero stati utili dei titoli ai vari capitoli per orientare meglio il lettore nel dipanarsi degli eventi. 
Aggiungo infine una nota del tutto personale. Ha lasciato un segno ritrovare luoghi cui sono affezionata per le mie passeggiate: via Incasale, la Villa, l’ex idroscalo, il lago …

Cristina Ferroni

 

La storia narrata ne "I Meli a Son Pauses" non è solo un racconto locale, una "biografia" di ignoti agli occhi del mondo, bensì una storia universale. Non solo perché essa si svolge sullo sfondo della "Grande Guerra", di eventi che hanno segnato il primo grande corso della storia europea e mondiale, ma perché parla di sentimenti che si possono riconoscere a qualsiasi latitudine. L' amore di Irma e di Angelo, così come l'amicizia profonda di quest'ultimo con Aldo, compagno di prigionia, sono testimonianze di un'umanità senza tempo, seppur figlie del loro tempo. I protagonisti sono persone che, plasmate dal loro vissuto di ristrettezze e di dolore, sanno essere in grado di dare il giusto valore a cose che agli occhi di tutti noi "moderni" non provocano più, o solo raramente, emozioni e meraviglia.

Una lettera, uno strumento, l'apparizione di un cervo che incrocia il nostro cammino, il biancore abbagliante dei meli in fiore che si staglia sul cielo terso... sono tanti i lampi di bellezza "universale" che guizzano fugaci nel racconto, anche grazie ad una narrazione asciutta che evoca più che dire le cose. O le dice in maniera schietta. 

Se la "Grande Guerra fa da sfondo alla narrazione, si percepisce nelle ultime pagine del libro, attraverso le parole di Angelo, il riferimento implicito all'altra scellerata guerra che farà seguito. 

In quella ricerca socialista di una "pax europea" che porta Angelo a rifuggire gli orrori bellici - quelli che lo hanno indotto a scoprire il profondo dolore per la dipartita di Aldo - consiste il messaggio più impegnato del racconto. E il monito per i non ancora "Stati Uniti d'Europa" che assistono oggi allo spettro di una guerra che si svolge proprio dietro il loro confine.

Andrea Zitelli

 

Letto la sera stessa che l’ho acquistato, tutto d’un fiato.
Piacevole, scorrevole, anche curioso della conclusione.
Ci vedo l’amore per la tua Storia e per la nostra terra e la tristezza per la conclusione.
Stefano Daverio

 

La lettura è stata piacevolissima: mi sono ritrovata nei luoghi, descritti magistralmente, e nel tempo. Un tuffo nel passato e sono affiorati alcuni ricordi delle storie che mi raccontava mio nonno, disegnatore in SIAI.     
Bravo! A quando un prossimo scritto?

Monica Giannullo

 

Ho trovato il libro interessante e gradevole.

Mi ha interessato leggere sullo sfondo delle vicende storiche (sestesi e non solo) la vicenda personale dei nonni dell’Autore (così credo di aver capito chi fossero Irma e Angelo), inserendola nella trama della Grande Guerra, della Siai e Vetreria, del nascente fascismo, dell'emigrazione italiana.

Ci sono anche dei momenti lirici descrittivi (il cervo, i meli) o elementi che diventano simbolici (il violino, la foglia di ginkgo biloba).

Se fossi l’editor, consiglierei di mettere ai capitoli dei titoli per inquadrare o richiamare date o personaggi.

Elena Pedretti

 

“I meli a San Pauses” è un racconto che suscita un'emozione tale da leggerlo tutto d'un fiato        
L'autore, con una scrittura leggera, ripercorre una storia vera, personale, i cui protagonisti vivono una storia d'amore.

È la grande guerra a fare da sfondo a una vicenda romantica, un amore "a prima vista", senza tentennamenti, con la certezza nell'incertezza di durare per sempre.         
I loro incontri brevi ma intensi sono vivi nel cuore di chi legge: ci si immedesima, si lascia spazio all'immaginazione, tra momenti di tensione emotiva in vista della realizzazione di un desiderio.      
Fa da cornice la natura che richiede un costante impegno, una fatica quotidiana.           
E la memoria del lettore vola lontano, a quegli anni in cui le relazioni umane erano vere e la solidarietà tra "vicini" e "lontani" era corale.          
Ringrazio l'Autore per aver condiviso il "passato" rivivendolo alla luce di oggi.

Stefania Bertini

 

Caro Claudio, ho terminato la lettura del tuo romanzo. Complimenti per la narrazione scorrevole e per il connubio tra fantasia e realtà con riferimenti a fatti storici.

Ernesto Boglione

 

Un romanzo delicato e forte. I sentimenti sono presentati con profonda conoscenza dell'animo umano e con grande rispetto. 

Quando lo leggi ti sembra di sentire raccontare i tuoi vecchi cari. 

Marialda Grechi

 

Il romanzo riporta a tempi passati, dove i legami e gli incontri erano scanditi da un tempo lento al quale non siamo più abituati. Le relazioni erano basate su sguardi d'intesa e attese, ma il racconto della guerra porta sofferenza, ora come allora. 

L'Autore ha saputo dosare amore, dolore e nostalgia, lasciando il lettore desideroso di conoscere il succedersi degli eventi.

Monica Rastelli

 

Il libro “I meli a Son Pauses” è un piccolo gioiello, piccolo come dimensioni, ma grande per la ricchezza di contenuti. Dall’inizio, leggendo, vedo scorrere le immagini davanti ai miei occhi: distese di neve bianca, notti buie solo a tratti illuminate dalla luna. Le sensazioni di freddo, di fame, sono descritte in modo semplice, ma c’è della tecnica: scelta accurata dei termini usati e attenzione ai dettagli. Anche per le emozioni è evidente la cura della tecnica, probabilmente con limature e correzioni, ma prevalgono l’aspetto emotivo e i sentimenti personali, senza cedimenti crepuscolari, com’è ben presente nella descrizione dell’incontro con il cervo. Qui viene raggiunto un alto livello di liricità! 

Tutti i fatti si svolgono durante la prima guerra mondiale nella zona del Verbano e si parla del destino degli uomini, in fondo anche delle donne di ogni età, nella Storia e nel suo vivere quotidiano.

Rosi Giovannelli


Conosco l’autore e normalmente lo trovo un po’ cerebrale, ma in questo caso non l’ho riscontrato: il romanzo si segnala per la scrittura scorrevole ed equilibrata.
La lettura stimola tante domande che nascono dalla voglia di approfondire il racconto.

Daniela Lucchini

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Potpourri 

Claudio Carabelli, gennaio 2022

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E' una composizione di petali di creatività, passione, emozione, riflessione e fantasia. Qualcosa di leggero che cade dall'alto, come un fiocco di neve, e si deposita nella nostra memoria. In alcuni casi si sedimenta e rimane con noi, in altri evapora all'istante.

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Fantasia e momenti di vita si dipanano tra le poche ma suggestive pagine di questo libro in un potpourri di riflessioni, emozioni, ricordi slegati da una dimensione cronologica  e collocabili in uno spazio talvolta definito. L’autore dice di sé che ha insegnato matematica&scienze, poi  lascia che siano i testi a rivelare le sue passioni per l’arte, la letteratura, la musica, gli scacchi, la lettura. E non solo: le sue responsabilità di padre, il suo sguardo pronto a fermarsi sulle persone, soprattutto se in difficoltà, e sul rapporto tra uomo e natura, affinché ci sia convivenza e non dominio.

Originale l’espediente del fumetto a spiegare alcune parti del racconto che lo precede; l’accostamento simbolico del bianco e nero al colore gioca un importante ruolo narrativo nella definizione della personalità dei protagonisti. Il lessico ricercato, lo stile che alterna  brevi frasi fortemente evocative a più complesse, fino a culminare in un periodo di proustiana lunghezza, trovano giustificazione nella loro funzione di cristallizzare tra le pagine il fluire del tempo, il passato che non è nostalgia, il presente che, con le sue emozioni, può ancora guardare al futuro.

A. M. Moretti

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