Gli eventi importanti, quelli forieri di novità, avvengono quasi sempre al confine, al limite, ai bordi.
Ho concluso il mio percorso di insegnante quattro anni fa; per certi aspetti quel momento ha rappresentato un confine, un confine temporale: un prima, un dopo.
Che c’è là fuori? Quale mondo ti attende e, soprattutto, quale potrà essere il tuo nuovo ruolo?
Vivere di sensazioni, mere osservazioni e ascolti passivi, oppure rielaborarle e restituirle?
È con quale modalità?
Ho iniziato narrando racconti brevi, per giungere gradualmente a una sfida più alta: scrivere un romanzo.
“I meli a Son Pauses” è il frutto di questo nuovo percorso.
Il libro lo potete ordinare direttamente su Amazon (https://www.amazon.it/meli-Son-Pauses-Claudio-Carabelli/dp/889239181X/ref=sr_1_1?__mk_it_IT=ÅMÅŽÕÑ&crid=DFCNDMBMO9E2&keywords=i+meli+a+son+pauses&qid=1669914723&qu=eyJxc2MiOiIwLjc5IiwicXNhIjoiMC4wMCIsInFzcCI6IjAuMDAifQ%3D%3D&s=books&sprefix=i+meli+a+son+pauses%2Cstripbooks%2C72&sr=1-1) o, per i residenti, in libreria Mondadori ad Angera oppure in edicola a Sesto Calende.
Buona lettura a chi deciderà di acquistarlo e buone feste.
Claudio Carabelli
Condivido le recensioni di alcune lettrici/ lettori.
La storia narrata ne "I Meli a Son Pauses" non è solo un racconto locale, una "biografia" di ignoti agli occhi del mondo, bensì una storia universale. Non solo perché essa si svolge sullo sfondo della "Grande Guerra", di eventi che hanno segnato il primo grande corso della storia europea e mondiale, ma perché parla di sentimenti che si possono riconoscere a qualsiasi latitudine. L' amore di Irma e di Angelo, così come l'amicizia profonda di quest'ultimo con Aldo, compagno di prigionia, sono testimonianze di un'umanità senza tempo, seppur figlie del loro tempo. I protagonisti sono persone che, plasmate dal loro vissuto di ristrettezze e di dolore, sanno essere in grado di dare il giusto valore a cose che agli occhi di tutti noi "moderni" non provocano più, o solo raramente, emozioni e meraviglia.
Una lettera, uno strumento, l'apparizione di un cervo che incrocia il nostro cammino, il biancore abbagliante dei meli in fiore che si staglia sul cielo terso... sono tanti i lampi di bellezza "universale" che guizzano fugaci nel racconto, anche grazie ad una narrazione asciutta che evoca più che dire le cose. O le dice in maniera schietta.
Se la "Grande Guerra fa da sfondo alla narrazione, si percepisce nelle ultime pagine del libro, attraverso le parole di Angelo, il riferimento implicito all'altra scellerata guerra che farà seguito.
In quella ricerca socialista di una "pax europea" che porta Angelo a rifuggire gli orrori bellici - quelli che lo hanno indotto a scoprire il profondo dolore per la dipartita di Aldo - consiste il messaggio più impegnato del racconto. E il monito per i non ancora "Stati Uniti d'Europa" che assistono oggi allo spettro di una guerra che si svolge proprio dietro il loro confine.
Andrea Zitelli
Letto la sera stessa che l’ho acquistato, tutto d’un fiato. Piacevole, scorrevole, anche curioso della conclusione. Ci vedo l’amore per la tua Storia e per la nostra terra e la tristezza per la conclusione. Stefano Daverio
La lettura è stata piacevolissima: mi sono ritrovata nei luoghi, descritti magistralmente, e nel tempo. Un tuffo nel passato e sono affiorati alcuni ricordi delle storie che mi raccontava mio nonno, disegnatore in SIAI. Bravo! A quando un prossimo scritto?
Monica Giannullo
Ho trovato il libro interessante e gradevole.
Mi ha interessato leggere sullo sfondo delle vicende storiche (sestesi e non solo) la vicenda personale dei nonni dell’Autore (così credo di aver capito chi fossero Irma e Angelo), inserendola nella trama della Grande Guerra, della Siai e Vetreria, del nascente fascismo, dell'emigrazione italiana.
Ci sono anche dei momenti lirici descrittivi (il cervo, i meli) o elementi che diventano simbolici (il violino, la foglia di ginkgo biloba).
Se fossi l’editor, consiglierei di mettere ai capitoli dei titoli per inquadrare o richiamare date o personaggi.
Elena Pedretti
“I meli a San Pauses” è un racconto che suscita un'emozione tale da leggerlo tutto d'un fiato. L'autore, con una scrittura leggera, ripercorre una storia vera, personale, i cui protagonisti vivono una storia d'amore.
È la grande guerra a fare da sfondo a una vicenda romantica, un amore "a prima vista", senza tentennamenti, con la certezza nell'incertezza di durare per sempre. I loro incontri brevi ma intensi sono vivi nel cuore di chi legge: ci si immedesima, si lascia spazio all'immaginazione, tra momenti di tensione emotiva in vista della realizzazione di un desiderio. Fa da cornice la natura che richiede un costante impegno, una fatica quotidiana. E la memoria del lettore vola lontano, a quegli anni in cui le relazioni umane erano vere e la solidarietà tra "vicini" e "lontani" era corale. Ringrazio l'Autore per aver condiviso il "passato" rivivendolo alla luce di oggi.
Stefania Bertini
Caro Claudio, ho terminato la lettura del tuo romanzo. Complimenti per la narrazione scorrevole e per il connubio tra fantasia e realtà con riferimenti a fatti storici.
Ernesto Boglione
Un romanzo delicato e forte. I sentimenti sono presentati con profonda conoscenza dell'animo umano e con grande rispetto.
Quando lo leggi ti sembra di sentire raccontare i tuoi vecchi cari.
Marialda Grechi
Il romanzo riporta a tempi passati, dove i legami e gli incontri erano scanditi da un tempo lento al quale non siamo più abituati. Le relazioni erano basate su sguardi d'intesa e attese, ma il racconto della guerra porta sofferenza ora come allora.
L'Autore ha saputo dosare amore, dolore e nostalgia, lasciando il lettore desideroso di conoscere il succedersi degli eventi.
Monica Rastelli
Il libro “I meli a Son Pauses” è un piccolo gioiello, piccolo come dimensioni, ma grande per la ricchezza di contenuti. Dall’inizio, leggendo, vedo scorrere le immagini davanti ai miei occhi: distese di neve bianca, notti buie solo a tratti illuminate dalla luna. Le sensazioni di freddo, di fame, sono descritte in modo semplice, ma c’è della tecnica: scelta accurata dei termini usati e attenzione ai dettagli. Anche per le emozioni è evidente la cura della tecnica, probabilmente con limature e correzioni, ma prevalgono l’aspetto emotivo e i sentimenti personali, senza cedimenti crepuscolari, com’è ben presente nella descrizione dell’incontro con il cervo. Qui viene raggiunto un alto livello di liricità!
Tutti i fatti si svolgono durante la prima guerra mondiale nella zona del Verbano e si parla del destino degli uomini, in fondo anche delle donne di ogni età, nella Storia e nel suo vivere quotidiano.
Rosi Giovannelli
Conosco l'autore e normalmente lo trovo un pò cerebrale, ma in questo caso non l'ho riscontrato: il romanzo si segnala per la scrittura scorrevole ed equilibrata.
La lettura stimola tante domande che nascono dalla voglia di approfondire il racconto.
Daniela Lucchini
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