Quando la natura incontra la matematica e l'arte
I radiolari sono microrganismi che galleggiano in gran numero nelle acque superficiali (per la maggior parte entro i 150 metri) di tutti gli oceani, costituendo parte del plancton.
Sono protozoi, quindi organismi unicellulari, che appartengono al tipo Protista, classe Actinopoda.
Per la loro struttura elementare, i Protista sono di solito considerate come le prime comparse nella storia dell’evoluzione degli organismi viventi, forme risalenti al Cambriano (circa 550 milioni di anni fa).
Il loro scheletro in silicio assume forme altamente simmetriche, sferoidale, ellissoidale, discoidale, cilindrica, conica a spirale, che ricordano corpi regolari della geometria o superfici di curvatura media costante.
Non è un caso perché anche questi scheletri sono costruiti in base a principi di ottimizzazione (a parità di materia, si ottimizza lo spazio: superfici maggiori e minimi perimetri).
I radiolari hanno il protoplasma (pr) differenziato da una capsula centrale (cc) in uno strato extracapsulare e intracapsulare contenente il nucleo (n).
Dallo strato esterno s’irradiano sottili filamenti detti pseudopodi (ps).
Lo scheletro rigido, di natura silicea, è per lo più esterno, oppure parzialmente interno.
Lo strato extracapsulare contiene i vacuoli digestivi, cellule di alghe verdi viventi in simbiosi con il protoplasma (a), resti di cibo, globuli e pigmenti vari.
Allo stato fossile l’accumulo di questi scheletri sui fondali marini ha dato origine a vere proprie formazioni rocciose silicee: le radiolariti.
Ernst Haeckel
Ernst Haeckel (1834/1919), professore all’Università di Jena, è stato zoologo e filosofo.
Si è dedicato per lungo tempo anche allo studio dei radiolari.
Ha usato il suo talento artistico per produrre disegni dettagliati delle forme che aveva osservato: una selezione di questi disegni è apparsa nel suo volume illustrato “Kunstformen der Natur”.
Questi disegni fanno di Haeckel, uno dei primi esploratori delle potenzialità della visualizzazione nella storia della scienza.
L’interesse per il tema dell’evoluzione
Quasi 10 anni dopo la pubblicazione dell’Origine delle Specie per elezione naturale (novembre 1859), la discussione relativa all’argomento era molto accesa e vivace.
Grande formatore e divulgatore, Haeckel tenne un’importante conferenza sul tema al Congresso dei naturalisti tedeschi, tenutosi a Stettino (oggi città polacca).
L’idea che gli esseri viventi si fossero evoluti da forme primitive fu tacciata di mera ipotesi e paragonata a forme di spiritismo, durante l’illustrazione di Haeckel.
Nello stesso periodo, in Francia, l’Académie des sciences di Parigi rifiutava di ammettere Darwin tra i propri corrispondenti.
Tra il 1867 e il 1868 Haeckel tenne una serie di conferenze in Germania per divulgare le teorie evolutive proposte da Lamarck, Goethe e, soprattutto, Darwin: queste conferenze sono state raccolte in un saggio pubblicato nel 1873 con il titolo di Histoire de la création des ètres organisés d’aprè les lois naturelles.
Nella XXII conferenza, riportata nel libro, Haeckel affronta l'argomento dell’origine e dell’albero genealogico dell’Uomo.
Due anni prima, nel 1871 Darwin aveva finalmente dato alla stampa L’origine dell’Uomo e la selezione sessuale.
Così scrive Haeckel:
“Signori, di tutte le questioni speciali a cui ha risposto la dottrina evolutiva, di tutte le deduzioni che ne sono derivate, non ve n’è una uguale per importanza, quale l’applicazione di questa teoria all’origine dell’Uomo.
Siamo costretti, in virtù delle implacabili leggi della logica, a dedurre dalla teoria induttiva della discendenza una conclusione necessaria, sapere che l’Uomo si è evoluto lentamente, poco a poco, dai vertebrati inferiori e in prima istanza dalla linea dei mammiferi scimmieschi.
Io non dubito che un giorno questa dottrina sarà riconosciuta come l’inizio di una nuova era scientifica: questa scoperta va paragonata a quella di Copernico; come la Terra da allora non è più considerata il centro del mondo, così la teoria evolutiva applicata all’Uomo annulla la concezione antropocentrica, questa vana illusione che l’Uomo sia al centro della natura terrestre e che tutte le forze siano destinate a servirlo”.
Haeckel riflette anche sullo sviluppo del linguaggio umano, ritenendo che gli organi che lo determinano, laringe e porzione di cervello relativa, si sono probabilmente sviluppati all’inizio del Quaternario, al più tardi durante il Pliocene (Terziario) e avanza l’ipotesi di una origine multipla del linguaggio e per questo accetta l’ipotesi che il passaggio “privo di parola, dotato di parola” possa essersi verificato più volte.
Nella XXIII conferenza Haeckel tratta della migrazione e distribuzione del genere umano e delle specie e razze umane e si chiede se il genere umano possa essere disceso da una sola coppia: la sua risposta è assolutamente negativa.
“La questione è mal posta, così come è assurdo chiedersi se tutti i cavalli da corsa discendono da una sola coppia, se tutti gli Inglesi o i Tedeschi provengono da una coppia sola!”.
Tenendo conto dei caratteri morfologici (natura dei capelli, colore della pelle, forma del cranio) e dei linguaggi, Haeckel riconosce una classificazione del genere umano in dodici specie e ben trentasei razze.
Da notare, oltre alla posizione nella Tavola, come Haeckel definisca la razza indo-germanica: “la razza che ha superato tutte le altre nel progresso intellettuale”.
La Lémurie (Paradiso)
La conclusione della conferenza tratta del luogo d’origine e della migrazione delle dodici specie umane.
La tavola riassuntiva, riportata qui sotto, viene introdotta con questa riflessione.
“E’ da sapere che l’ipotesi esposta nella tavola è una pura ipotesi provvisoria, data l’imperfezione attuale delle nostre conoscenze antropologiche.
Si è accettata come probabile patria di origine del genere umano, <<le paradis>>, la Lémurie, continente tropicale, oggi sommerso dall’Oceano indiano, ma esistente durante l’ultimo periodo del Terziario.
Continente delimitato a est dall’India e a ovest dall’Africa orientale.
Tra tutte le ipotesi possibili, quella che merita maggiore considerazione è l’ipotesi di una doppia razza pitecoide, una asiatica e una africana.
Si nota un fatto decisamente importante e cioè che gli antropoidi africani (gorilla e scimpanzé) sono caratterizzati da una notevole dolicocefalia, carattere che appartiene alle razze africane (Ottentotti, Negri, Nubiani e Caffres che abitano l’Africa meridionale).
D’altra parte, gli antropoidi asiatici (grande e piccolo orango) sono brachicefali, come le specie umane asiatiche (Mongoli e Malesiani).
Possiamo quindi supporre che antropoidi e uomini primitivi africani discendano da un tipo di scimmia dolicocefalo e gli antropoidi e uomini primitivi asiatici da un altro tipo di scimmia brachicefalo.
Questi due continenti, Asia e Africa, sono state unite dalla Lémurie ed è quindi in questa regione che si può ragionevolmente individuare la patria primitiva del genere umano.
Ovviamente la stessa tavola non può che rappresentare in modo approssimativo e ipotetico la migrazioni e conseguente distribuzione geografica delle dodici specie umane a partire dal loro luogo di origine.
Se la trasformazione graduale delle scimmie in uomini pitecoidi si è veramente verificata durante l’età Terziaria, dall’ipotetica Lémurie, i continenti e i mari di allora dovevano avere confini e configurazioni diverse da ora.
Infine, un ruolo fondamentale rispetto alla migrazione e distribuzione delle specie umane deve averla avuta l’influenza dell’età glaciale, anche se questo periodo è per ora poco conosciuto nel dettaglio.
Su questo punto, come per tutte le mie ipotesi sulla materia dell’evoluzione, esprimo la mia totale contrarietà a tutte le pretese di spiegazione dogmatica".
Bibliografia
Hernst Haeckel Kunstformen der Natur
Dover book New York 1904
Hernst Haeckel Histoire de la création des ètres organisés d’aprè les lois naturelles
C. Reinwald Editeurs 1874
Andrea Allasinaz Paleontologia Sistematica degli Invertebrati Vol. II ecig 1985
Sitografia
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